arrivarci non è semplice ma ne vale sicuramente la pena
La Grotta delle Trabacche rappresenta una significativa testimonianza di architettura funebre a carattere monumentale, ciò che la caratterizza è la presenza di due sepolture a baldacchino (dette anche a tegurium). La grotta fu descritta e disegnata da Jean Hoüel, viaggiatore e artista nell’epoca del “Grand Tour”, autore dei quattro volumi del “Voyage Pittoresque del isles de Sicile, de Malte et de Lipari” pubblicati tra il 1782 e il 1787.
La grotta, preceduta da un vano di ingesso rettangolare, è a pianta quadrata e misura circa 380 metri quadrati. L’altezza è di circa 2,50 metri, lungo le pareti laterali sono ricavate degli arcosoli polisomi (cioè con più loculi contenuti in una singola fossa). Sul pavimento si trovano numerosi loculi, alcuni di essi risultano ormai interrati. Ma ciò che caratterizza maggiormente la catacomba sono le due sepolture a baldacchino, ricavate da due grossi blocchi di roccia rettangolari che uniscono il pavimento al soffito e che misurano 3,50 m di lunghezza e circa 2,50 di larghezza.
Il primo monumento sepolcrale presenta sette pilastri 4 su un lato e tre sull’atro (un quarto è andato distrutto). Ogni pilastro è alto circa 80 centimetri caratterizzati da rozzi capitelli che si congiungono con il soffitto. Il secondo Tegurium presenta nove pilastri: quattro per lato più uno al centro sul lato che si affaccia verso l’ingresso della grotta. Nelle basi di ognuna delle due strutture funerarie è ricavato un grande loculo lungo circa m. 2,50, largo m. 1,75 e profondo circa 1 metro.
Questa catacomba è inoltre una delle più ampie della Provincia di Ragusa e tra le più monumentali. Grazie alla presenza di due imponenti sepolcri a baldacchino che troneggiano al centro della camera. Di recente, la Grotta delle Trabacche ha acquisito grande notorietà poiché in esso è stato girato un episodio della nota fiction “Il Commissario Montalbano”. La grotta si trova immersa nel tipico paesaggio ibleo, tra macchia mediterranea e muretti a secco.
La Grotta delle Trabacche si trova in Contrada Buttino a circa 5 Km da Ragusa; per raggiungerla si può prendere a riferimento l'incrocio tra Via Archimede, Via San Luigi, Via Mongibello e Via Fanfulla da Lodi (alla periferia di Ragusa). Dirigersi per Via Fanfulla da Lodi, alla rotatoria continuare per la Via Colleoni, da dove inizia la cosiddetta strada dei Cento Pozzi (in quanto porta alla famosa contrada dei Cento Pozzi.). Esattamente a 1,6 Km dall’inizio di Via Colleoni, inizia la strada provinciale Beddio-Tresauro-Piombo (SP.13) che da Ragusa raggiunge l’antica Kamarina. Al Km 3,2 della SP.13 girare a sinistra su una stradina in leggera discesa, che dopo circa 100 metri diventa sterrata, proseguendo per questa strada, dopo qualche centinaio di metri, osservando il costone sulla destra, si intravedono due grotte, la seconda di queste, la più grande, è la grotta di Trabacche.