Dire Luoghi di Montalbano significa riferirsi a due tipologie di luoghi: i luoghi letterari, quelli indicati dai romanzi scaturiti dalla penna dello scrittore di Porto Empedocle Andrea Camilleri e quelli che sono balzati all’attenzione del pubblico televisivo. Nella fiction televisiva abbiamo assistito a, quello che potremmo definire, uno sdoppiamento di personalità dei luoghi. Da un lato abbiamo le avventure del Commissario Montalbano letterario ambientate tra Porto Empedocle e Agrigento e che, sia nel romanzi che nella fiction, prendono i nomi letterari di Vigata e Montelusa; dall’altro ci sono i luoghi protagonisti della serie televisiva :paesaggi, abitazioni, scorci della provincia di Ragusa che è stata preferita alla provincia di Agrigento.
Se, ad esempio, si legge questo brano tratto da La Forma dell’acqua ci si trova di fronte a quello che abbiamo definito “sdoppiamento di personalità” dei luoghi: “la Spiaggetta di Puntasecca, una striscia di sabbia compatta a ridosso di una collina di marna bianca, era a quell’ora deserta”, la descrizione del luogo corrisponde a quella della suggestiva Scala dei Turchi nell’agrigentino, il nome è invece quello di un piccolo borgo marinaro della Provincia di Ragusa, lo stesso, tra l’altro, nel quale, nella fiction, viene ambientata la cittadina di Marinella dove il Commissario Montalbano vive in una splendida casa con veranda vista mare.
La scelta della provincia di Ragusa come sede della location non era scontata fin dall’inizio ma è stata fatta in seguito a numerosi sopralluoghi dopo aver escluso proprio Porto Empedocle per “povertà scenografica”, problema che ha riguardato tutta l’area dell’agrigentino. Siamo di fronte ad un caso di doppia identità dei luoghi sulla quale Camilleri affermava che lui la buona parola per svolgere gli episodi a Porto Empedocle ce l’aveva messa: “Però se tecnicamente le bellezze paesaggistiche di questo luogo sono state sporcate da costruzioni, antenne parabole e quant’altro, che ci posso fare?”.
L’area iblea è cosi diventata nota come quella dei Luoghi di Montalbano. Luoghi di una Sicilia segreta, inedita o perlomeno sconosciuta al grande pubblico.
Le zone in cui si aggira Montalbano sono incantevoli. Luoghi nei quali lo spazio architettonico e urbanistico sembrano concretizzazioni dello spazio dell’esistenza, di quello spazio naturale sul quale si è innestata la cultura. Una natura selvaggia che l’uomo ha piegato alle proprie esigenze di sussistenza, senza alterarla conferendole una forma, operando un passaggio dal territorio al paesaggio addomesticato se è vero che : “Gli uomini portano la terra che hanno dentro, nel paese che trovano, sovrappongono l’interno al paesaggio esterno e l’uno e l’altro si migliorano”.
La connessione tra l’architettura e il paesaggio naturale costituisce la cifra peculiare, l’unicità, dell’area iblea protagonista assoluta della oramai celebre serie televisiva. Un’altra Sicilia è balzata agli onori della cronaca con i nomi letterari di Vigata e Montelusa che coincidono con l’area degli Iblei, scelta fin dagli anni ’50 e ’60 da alcuni registi ( i fratelli Taviani, Zampa, Zurlini, Amelio) per ambientarvi i propri lavori e dove protagoniste sono le città di Ragusa, Scicli, Modica, Punta Secca, Comiso, Vittoria, Pozzallo, Capo Passero. Una Sicilia unica per le caratteristiche dei centri urbani, ricostruiti dopo il terremoto dell’11 gennaio del 1693 che scosse l’intero Val di Noto, unica per la vegetazione composta in prevalenza da carrubi e ulivi, unica per la sublime maglia dei muretti a secco, unica per il rapporto straordinario che si instaura tra l’uomo e la natura.