La Sicilia di Montalbano

Una piccola grande donna di nome Elvira. La prima donna del Commissario

Tratto da un’intervista del Corriere della Sera a Carlo Degli Esposti
Gli ascolti elevati non sono sempre garanzia di qualità in tv. Eppure, qualche eccezione esiste. I fuoriclasse poi, quelli che riescono non solo ad abbattere il muro del suono dei 10 milioni di spettatori, ma a raccogliere critiche positive in tutto il mondo sono veri e propri eventi miracolosi. È questo il caso del Commissario Montalbano

«Devo dire diversi grazie per questo successo, ma quello più grande va a Elvira Sellerio, una grande donna e intellettuale che l’Italia rimpiange ogni giorno – ricorda Degli Esposti – È stata lei a farmi accorgere di questo grande tesoro che sono i libri di Camilleri.Passai da Palermo, e lei che aveva appena pubblicato i primi due libri me li dette in mano e disse leggili perché possono essere buoni anche per la tv. Lei ci vedeva lungo e io le ho dato ascolto. Così ho potuto lavorare a questa operazione e fin da subito, cercando di non tradire l’opera letteraria, ma di darle respiro»

Ed è stata la stessa Sellerio a far capire a tutti di aver fatto centro: «Insieme a Camilleri l’ho invitata a vedere il primo montaggio dei primi due episodi. Quando si sono accese le luci Elvira ha detto ‘sono venuti proprio bene’ . Ecco, di tutto il lavoro di questi anni è la sua figura che ricordo con più commozione».Gran parte del successo arriva dalla scelta di Luca Zingaretti come protagonista: «Vinse il provino 15 anni fa, è stato di gran lunga il migliore di tutti – ricorda Degli Esposti – Non abbiamo badato alle contingenze del momento: non era un attore famoso al tempo. Ma era di grande talento e tutti ora glielo riconoscono».

«Il nostro team di sceneggiatori ha lavorato con Camilleri su ogni puntata» dice il produttore. Nessun problema a portare sullo schermo temi scomodi come con la corruzione e l’intreccio tra mafia e politica che Camilleri inserisce nei suoi libri? «Mai, si tratta di temi sociali importanti per dare spessore alla storia.

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Nessun problema a portare sullo schermo temi scomodi come con la corruzione e l’intreccio tra mafia e politica che Camilleri inserisce nei suoi libri? «Mai, si tratta di temi sociali importanti per dare spessore alla storia.

Quelli di Cammilleri sono sfoghi etici e la politica viene sempre dopo l’etica. Davvero, problemi io non me ne pongo perché vado onestamente a rappresentare un’opra letteraria di grande valore» chiarisce il produttore. Dopotutto, «tutti noi dobbiamo ringraziare Camilleri. La Sicilia deve tanto a Camilleri che l’ha descritta come un sogno per il mondo intero».